Abstract intervento al DBAABR – II tempo (18-19 settembre 2021)

Valentina Cinieri

Laureata in Ingegneria Civile ed Edile/Architettura presso l’Università degli Studi di Pavia, Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio – Università Genova, Ricercatrice presso Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – Politecnico di Milano

Fragilità, abbandoni, ritorni. Mestieri antichi e nuove economie nell’Appennino delle Quattro Province

Con la «cesura antropologica» del Secondo Dopoguerra, le difficoltà dei collegamenti viari e la scarsità di servizi pubblici, ci fu un forte spopolamento delle aree montane. A eccezione di quelle che hanno dimostrato una spiccata vocazione turistica, l’abbandono ha continuato a svilupparsi. Simbolo di questa condizione, e oggi veri e propri landmark territoriali, sono i paesi abbandonati che negli ultimi anni hanno attratto visitatori e studiosi. L’approccio è stato inizialmente quello della documentazione, spesso veicolata dal sentimento di fascino e pietas suscitati dalle rovine, non, come era avvenuto per gli studiosi del xix secolo nei confronti dei ruderi di fasti lontani e di memorie della storia “maggiore”, ma di un tempo vicino e di una storia popolare e povera, attualmente considerata memoria di un ricco patrimonio tangibile e intangibile. Alla narrazione smisuratamente confortante e romantica, si sta sempre più sostituendo la volontà di produrre strategie socio-economiche che supportino il ritorno. L’emergenza creatasi con la pandemia da Sars-CoV-2 ha accelerato i fenomeni in atto, sia per le aumentate esigenze di spazi aperti, sia per gli incentivi al recupero delle architetture fornito dai bonus fiscali del “Decreto rilancio” a sostegno dell’economia in periodo di emergenza sanitaria. Un settore ancora trainante per l’Appennino ligure, e in particolare per il territorio al confine tra le quattro province di Pavia, Piacenza, Genova e Alessandria, è rappresentato dall’agricoltura che, a partire dalle tradizioni, si innova e crea sinergie con la crescita di un nuovo turismo e di una nuova cultura alimentare. Pur con la consapevolezza che non tutti i borghi abbandonati potranno essere riabitati, la possibilità di associare un nuovo sviluppo economico e sociale sta consentendo il riabitare di molti paesi e una nuova visibilità ai luoghi abbandonati di questo territorio.