Sono qui recensiti altri prodotti promossi dall’Associazione ‘9cento.
Per informazioni ulteriori scrivere ad associazione9cento@gmail.com
E io dov’ero
di Òvera (Il Popolo del Blues – Alternate Takes, Firenze, 2019)
Supporto: CD Audio. Etichetta: Il Popolo del Blues – Alternate Takes. Data di pubblicazione: 1 novembre 2019. Lunghezza totale: 37:00. EAN: 8028621000331.
Òvera è una formazione musicale pistoiese attiva dagli anni ’80 del secolo scorso in precedenza col nome di “Without Name”. All’inizio degli anni ‘90 la scelta di cambiare il nome in “Overa” (germoglio in antico dialetto locale) e di proporre esclusivamente brani di propria composizione nella musica e nei testi (in italiano).
Rotolacampo (‘95) e Per l’intanto (‘99) sono i due album ufficiali prodotti in studio, mentre dei primi anni 2000 sono i tre successivi (Risonanze morfiche, Comico alla macchina del mondo e Contrappesi) realizzati “artigianalmente in casa”.
Nel 2015 il cantante, coautore e cofondatore Gianluca Barontini ha deciso di lasciare il gruppo. Dopo qualche anno di pausa gli “Overa” hanno ripreso l’attività. Ai componenti originari, Stefano Nerozzi (chitarra e coautore), Alessandro Pacini (batteria) e Andrea Signorini (basso e cori), si è di recente unito alla voce Paolo Ferro (autore anche dei nuovi brani). I testi spesso intimistici fanno risaltare le interessanti linee melodiche.
È del 2019 l’uscita del nuovo lavoro E io dov’ero per l’etichetta “Il Popolo del Blues – Alternate Takes” e con distribuzione “Audioglobe”. Questo lavoro comprende dieci brani che ben tracciano l’attuale via stilistica del gruppo pistoiese.
Una modalità di espressione che passa attraverso timbri strumentali semplici, attraverso rarefazioni e silenzi in cui le linee melodiche si evidenziano. L’interazione tra gli strumenti dà il senso della complementarietà tra i componenti del gruppo a creare arrangiamenti che guardano sempre alla valorizzazione dei brani.
I testi consentono di calarsi in atmosfere e piani emozionali profondi partendo da appunti di viaggio in Yemen come in Il senso di ogni cosa, o dalla riflessione sulla complessità del tema dell’amore come in E questo basta e Il culo e la schiena. Testi che permettono un’identificazione e un’interpretazione a chi ascolta, parole che partendo da un vissuto personale divengono, grazie alla musica e ai colori che questa crea, esperienza emotiva comune.
Pause di silenzio
di Stefani Nerozzi (Il Popolo del Blues, Firenze, 2017)
Supporto: CD Audio. Etichetta: Il Popolo del Blues. Data di pubblicazione: 26 maggio 2017. Lunghezza totale: 41:05. EAN: 8028621000270. ASIN: B072PT6CBP.
Stefano Nerozzi, musicista pistoiese nonché socio fondatore della ‘9cento, ha recentemente realizzato il suo nuovo prodotto, Pause di silenzio, un cd musicale che esce sotto l’egida dall’etichetta discografica fiorentina Il Popolo del Blues con distribuzione Audioglobe.
L’album è caratterizzato da sonorità che indulgono alla psichedelica e la sperimentazione. “Pause di Silenzio – leggiamo nell’articolata presentazione che ne fa Leonardo Cecconi di Reportcult.it – comprende tre tracce: la prima è una sorta di flusso di coscienza sonoro scaturito dalla osservazione di fotografie molto suggestive di vecchi nosocomi psichiatrici abbandonati. La seconda traccia è un intreccio di chitarre strutturate intorno ad un ritornello eseguito con un timbro quasi da chitarra-sintetizzatore ed infine la terza traccia riprende l’atmosfera del suo album precedente (Cromatico, 2007) esplorando ulteriori colori timbrici sempre avvolti nel rispetto melodico”.
Nato a Pistoia nel 1968, Stefano Nerozzi ha imparato la chitarra grazie agli insegnamenti di maestri quali Maurizio Ferretti, Nicola Becattini, Sergio Montaleni, Francesco Ciampalini e Andrea Vannucchi. Sono stati cinque i lavori discografici prodotti insieme agli Overa con cui ha suonato per 30 anni fino allo scioglimento del gruppo rock pistoiese. Poi, nel 2007 ha pubblicato da solista il cd Cromatico.
“Stefano continua oggi il suo viaggio musicale e la sua ricerca sonora con lo studio dello strumento, lo studio teorico, un appassionato ascolto musicale ed un doveroso rispetto del silenzio senza il quale la musica non potrebbe essere”.